a
Monza
In occasione del
compleanno di Alessandraorna, 20 ottobre 2011, abbiamo fatto
una capeytina in Lombardia per un paio mdi giorni. La sera
abbiamo festeggiato in un locale di Concorezzo, in una
pizzeria di un nostro vecchio conoscente fin dai tempi di
quando lavorando a Milano, frequentavo dopo le mie partite a
tennis nel circolo lì vicino.
|
Prendevano parte
alla festa di compleanno anche Cinzi, una mia cugina
di Chieti e Nito, suo marito. Abbiamo mangiato e bevuto di
gusto, tutto quello che ci ha proposto il nostro amico
risdtoratore e sul tardi ci siamo avviati verso casa. La
serata era fresca e il vino bevuto si faceva sentire.
|
|
All'una ero gia a nanna e
dormivo della grossa. Il giorno dopo, invece di rientrare a Trento,
decidiamo di fare un giro sul lago di Como. Alle 8 del giorno dopo
eravamo già in macchina. Siamo passati dalla parte di Lecco, volevo
far vedere a Donatella, i campi da tennis di Carnate, posto dove ho
giocato per una decina d'anni. Arrivati a Lecco, abbiamo costeggiato
il lago all'interno, fino a Bellagio. Posti e percorsi che avrò
fatto mille volte da giovanotto. La strada è molto stretta e la
guida necessita della solita attenzione, in quanto è stretta e le
curve sono "cieche" perchè nascondono le eventuali vetture che
vengono in senso opposto.
Parcheggiamo la macchine e ci facciamo un giro del paese, scattando
le rituyali fotografie. Bellagio è detta anche la "Perla del Lago di
Como" e il nome credeteminon è usurpato. Pochi posti sono più
romantici del lago di Como o più belli di Bellagio. La Perla del
Lago, Bellagio offre alberghi e ristoranti di gran classe, eleganti
e caratteristici; luoghi ideali dai quali ammirare incantevoli
panorami. Il vecchio Borgo, dove si susseguono antiche e suggestive
abitazioni, è percorso da misteriosi vicoli e da caratteristiche
scalinate acciottolate sulle quali si affacciano variopinti negozi
con prodotti di ottima qualità. Si può seguite uno dei soliti
percorsi alla scoperta del paese e della sua storia oppure ci si può
abbandonare al desiderio di gustate uno dei favolosi gelati locali
ricchi di sapori e colori… oppure gustare in un bar locale, un
caffè dall’aroma intenso ed irresistibile. Il clima è deliziosamente
mite oggi, ideale per una passeggiata romantica tenendo sullo sfondo,
lo splendido scenario del lago e delle sue ville.
Il pomeriggio, verso le
14, dcidiamo di salire su al Ghisallo. Io la faccio in macchina, ma
parecchi arrivano quassu con la bici, partendo dai posti più
disparati della Lombardia. La
|
salita mito
del Triangolo Lariano! Il tratto più duro é all'inizio;
i primi 2,5 km sono impressionanti; pendenze fino al 14%
- in località Mulini del Perlo -che fanno sembrare
facili i successivi 3, con pendenze nell'ordine del 8/9
%. Poi in prossimità della chiesetta di Guello (km.5,5)
la strada spiana fino al centro abitato di Civenna dove
si trovano anche tratti in forte discesa. Si tratta di
un chilometro e mezzo da percorrere a tutta. Attenzione
al centro abitato di Civenna, molto trafficato alla
domenica mattina e dove troverete un semaforo che
potrebbe costringervi allo stop. Prestate molta
attenzione perchè non si tratta di un semaforo pedonale
e dalla strada non è possibile scorgere le auto
provenienti dalle strade laterali! Poi la strada
rincomincia a salire; sono gli ultimi 1600 metri che
ripropongono pendenze tra l'8 e il 10%, facilitati dai
tornanti. Stupendo l'arrivo nel piazzale del
|
Ghisallo, con la stupenda
Chiesetta dedicata ai ciclisti e il nuovo museo.
Arrivati al Santuario del Ghisallo. Sulla dorsale che sale da
Bellagio, al culmine della strada della Valassina, a Magreglio,
sorge il Santuario della Beata Vergine del Ghisallo. La sua origine
non è nota ma, secondo la tradizione, dovrebbe risalire attorno al
IX secolo,il nome del Santuario deriverebbe da un certo conte
Ghisallo che, assalito nella zona da dei briganti, si salvò per
intercessione della
Madonna. L'immagine della Madonna che vi si conserva è databile al
XVI secolo.Data la sua posizione geografica, culmine di una faticosa
salita detta "Muro del Ghisallo" durante le gare ciclistiche, Papa
Pio XII nel 1949 dichiarò la Madonna del Ghisallo " Patrona dei
Cilclisti Italiani": la sacra immagine è da allora venerata dal
ciclismo internazionale e la chiesetta conserva i cimeli di questo
sport. Nel 1960 venne collocato presso il Santuario il monumento a
Fausto Coppi e nel 1973 quello al ciclista.
Da notare in quel giorno
la presenza di un gruppo di ciclisti che erano partiti da Viale
Monza a Milano, più precisamente Piazzale Martesana nella zona di
Gorla. Mi hanno detto che settimanalmente organizzano una pedalata
sopratutto se c'è una bella giornatae in tanti aderiscono alla
chermesse. Uno dei cicloamatori mi ha detto che il giro è senz'
altro impegnativo, richiede quindi un buon allenamento, sia per la
salita da affrontare che per la lunghezza del percorso. E'
importante arrivare a Bellagio in buone condizioni, perchè la salita
che ci si trova di fronte non permette di tirare il fiato se non
dopo i primi sei chilometri. Si tratta della salita più popolare tra
le salite prealpine, con un fascino tutto particolare, che fa
riaffiorare alla memoria le imprese dei campioni della storia del
ciclismo, da Girardengo a Coppi.
La salita inizia da Bellagio, cerniera fra i due rami del lago di
Como, è tra il terzo chilometro e l' abitato di Guello che si trova
la parte più impegnativa, caratterizzata da sette stretti tornanti e
da lunghi rettilinei, con pendenze che raggiungono il 14%, all'
ombra dei boschi che costeggiano la carreggiata. Tra Guello e
l'uscita dal comune di Civenna è possibile finalmente tirare il
fiato, la strada prima allenta la pendenza, poi presenta una breve
discesa, su questo tratto è possibile ammirare uno splendido
squarcio del lago con sullo sfondo la Grigna che si specchia nell'
acqua. Non restano che gli ultimi due chilometri, la strada riprende
a salire con una pendenza media di oltre l' 8%, poi finalmente
dietro l'ultima curva si intravede la sagoma del Santuario, le
ultime energie servono per raggiungere il Ghisallo. Alla
soddisfazione per avere concluso questa bella salita, una volta
giunti al Ghisallo, è bene non privarsi anche del piacere di
visitare il Santuario ove sono custodite le biciclette dei grandi
campioni della storia del ciclismo, mentre nel piazzale antistante
una fontana è quel che ci vuole per dissetarsi. La strada, da questo
punto fino ad Erba, non presenta più salite, ma per arrivare a
Milano i chilometri sono ancora molti ed il saper amministrare bene
le proprie forze è il segreto per arrivare a casa in buone
condizioni.
|
|
|