a Rovereto 2010
Mancano solo gli
ultimi ritocchi. Sabato la mostra "Modigliani scultore"
aprirà le sue porte al pubblico. L'attesa in città è
paragonabile a quella per la "Phillps Collection", la
rassegna degli impressionisti che nel 2005 portò in città
turisti da tutto il mondo. E' la prima volta, infatti, che
un nucleo così importante delle sculture dell'artista viene
esposta assieme. Il museo di arte contemporanea di Rovereto,
il Mart è in fermento. Le opere sono al già loro posto. Ieri
si sono sistemate le luci e le didascalie, oggi ci sarà
appena il tempo per controllare gli ultimissimi dettagli.
Tutto deve essere perfetto. Al secondo piano
del Mart è quasi tutto
pronto. Le sculture sono al loro posto, ma sono ancora numerose le
persone che lavorano nelle sale. «Allestire una mostra è
come produrre un film - spiega Torricella, architetto dello
studio milanese "Caruso
Torricella architetti"
che cura l'allestimento - è un lavoro di squadra, che mette
in gioco diverse professionalità e molto tempo». E nel caso
di questa mostra, che vede per la prima volta assieme un
nucleo importante delle sculture create dall'artista tra il
1911 e il 1913 (biennio in cui abbandonò la pittura), il
compito è ancora più particolare. Modigliani presentò in
vita le sue sculture (7 teste) una volta soltanto: nel 1912, al Salone d'Automne. «Questa mostra è speciale - spiega
l'architetto - perché mette in relazione sculture eterogenee,
le opere di Modigliani con altre di confronto di epoca
antica, ma anche contemporanea». L'esposizione ricostruisce
il percorso di Modigliani scultore. La opere dell'artista
livornese costituiscono la spina dorsale della mostra. Sono
posizionate al centro della sala. A destra e sinistra di
queste si trovano le opere che hanno influenzato Modigliani.
Sono opere di artisti del suo tempo (da Picasso a Brancusi),
classiche ed esotiche, busti rinascimentali e maschere
africane. Sono davvero moltissime le persone che hanno
lavorato al progetto. Oltre a ideatori e studiosi, più di
una trentina (tra addetti al trasferimento, operai,
elettricisti e grafici) solo quelle che si sono occupate
dell'allestimento. Tutti hanno lavorato sotto la guida della
"regista", la direttrice del Mart, Belli, che con Flavio
Fergonzi e Alessandro Del Puppo ha curato la mostra. Un
progetto internazionale, sia per il pubblico a cui si
rivolge, sia perché ha visto la collaborazione dei grandi
musei di tutto il mondo. La mostra al Mart di Rovereto resterà aperta dal 18 dic
2010 a tutto il 27 marzo 2011
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