Trento -  Palazzo Trautmannsdorf

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Uno degli ingressi del palazzo

 

Ingresso in Via Suffragio

 

Finestrone con mascherone

La monumentale dimora, che si estende da via del Suffragio a piazza della Mostra affacciandosi su piazza Raffaello Sanzio, assunse le forme attuali nel corso del Seicento, quando i tre prospetti si arricchirono di portali balconati, finestre a bugne rustiche, oculi e fantasiosi mascheroni, mentre gli spazi interni furono riorganizzati intorno a un cortile mediante androni voltati. L'intervento, che costituisce il più notevole esempio di ammodernamento in chiave barocca di una dimora signorile trentina, si deve ai conti Trautmannsdorf, nobili tirolesi insediatisi nel XVI secolo nella Torre Franca di Mattarello. In precedenza il complesso edilizio apparteneva alla nobile famiglia Particella. Ai Trautrnannsdorf subentrarono successivamente i baroni Salvadori. Durante la prima fase del Concilio il palazzo ospitò lo spagnolo Pedro Pacheco de Villena, vescovo di Jaén, giunto il 29 giugno 1545 con largo seguito e rimasto polemicamente a Trenta, con altri dodici vescovi spagnoli, anche dopo il trasferimento del sinodo a Bologna. Come racconta il Massarelli, Pacheco aveva partecipato al sacco di Roma del 1527 e per questa ragione nel 1544 il papa si era rifiutato di farlo cardinale, nonostante la sua candidatura fosse appoggiata dall'imperatore. La porpora gli fu conferita solo nel dicembre del 1545. Massarelli ne ha tratteggiato il seguente ritratto: "È huomo questo Don Petro Pacecco piccolo, di colar planco, con poca barba, astuto, di età d'anni 55, capo qua nel concilio della natione Spagnola et dell'imperiali del regno di Napoli". Fieramente ostile alle traduzioni delle Sacre Scritture nelle lingue volgari, Pacheco si scontrò su questo punto con il cardinale Cristoforo Madruzzo, che in un famoso discorso in assemblea sostenne la necessità che " nessuna età, nessun sesso, nessuno stato sociale o condizione siano tenuti lontani dalla lettura della divina Scrittura ". Il 21 marzo 1547 i legati giunti a Bologna scrivevano al cardinale Alessandro Farnese: " Dopo la nostra partita non haviamo nuova alcuna da Trenta, se non che quelli prelati Spagnoli si ragunavano ogni dì in casa del card. di Geenna (Jaén)". Nel novembre del 1549 il cardinale Pacheco si trovava ancora a Trenta quando la morte di Paolo, lo richiamò a Roma per il conclave. Più tardi fu luogotenente e governatore generale del Regno di Napoli. Morì a Roma nel 1560.
 

 

    

Cliccando sulle immagini si ottengono le stesse ingrandite

 

Immagini di Via Suffragio

 

 

Notizie tratte dal libro "Il Concilio di Trento I luoghi e la memoria"

 

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