Casa Cazuffi -
Trento,Domus
Picta
Casa Picta -
La
Fortuna
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Insieme all'adiacente palazzotto, l'antica
casa dei nobili Cazuffi affacciata su piazza
del Duomo e confinante con la chiesa
dell'Annunziata costituisce la più
importante
domus picta
della Trento rinascimentale. Si tratta di un
semplice edificio originariamente di due
piani (poi sopraelevato), impostato su un
portico ad archi ribassati. Nella facciata
si aprono otto monofore, due delle quali, al
secondo piano, presentano eleganti
balconcini. Tre fasce marcapiano dipinte a
motivi geometrici accompagnati da motti
latini separano orizzontalmente altrettanti
registri pittorici con figure a monocromo su
campo azzurro, mentre due finte colonne
scannellate chiudono ai lati la
composizione. Le raffigurazioni mitologiche
e allegoriche ripropongono alcuni temi dell'Emblematum
Liber
dell'umanista Andrea Alciati, testo
pubblicato ad Augsburg nel 1531. Si
riconoscono in particolare le allegorie
della
Fortuna,
dell'Occasione,
della
Nemesi
e, nel registro inferiore, l'episodio di
Damocle alla mensa del tiranno Dionigi.
Il ciclo risale al quarto decennio del
Cinquecento ed è tradizionalmente
attribuito, a partire da Francesco Bartoli
(1780), al pittore vicentino Marcello
Fogolino.
Dall'agosto del 1545 la dimora fu presa a
pigione dall'arcivescovo di Palermo Pietro
Tagliavia d'Aragonia. L'alto prelato giunse
a Trento il primo di agosto ed erano con lui
suo nipote don Giuseppe d'Aragonia, don
Giovanni Giacomo Severino, canonista
dell'Ordine dei Predicatori (Domenicani) e
Gabriele Cattaneo. L'indomani fece visita ai
legati e il 6 agosto celebrò in duomo la
messa di ringraziamento per la nascita del
principe di Spagna. Tagliavia era stato in
precedenza vescovo di Agrigento e nel 1553
fu nominato cardinale. Mori il 5 agosto
1558. |